Il Governo Italiano informa i propri cittadini che è operativa la c.d. class action anche nel nostro Paese, ossia la possibilità per i cittadini consumatori di agire insieme contro un’azienda o un ente per difendere i propri diritti. Strumento che solo lontanamente richiama l’omonimo procedimento attivo in altri paesi del mondo, rimane comunque una possibilità per i cittadini per far sentire la propria voce. Dal sito governo.it incolliamo la notizia.
“E’ operativo dal 1° gennaio 2010 un nuovo strumento di tutela dei consumatori: la class action, azione legale collettiva per il risarcimento dei danni procurati ad un certo numero di consumatori a causa di un medesimo illecito. I cittadini, quindi, potranno fare causa comune in tribunale per illeciti avvenuti a partire dal 16 agosto 2009. Obiettivo è dare maggiore forza al singolo cittadino: un solo giudice, con un solo processo può condannare un’impresa a risarcire coloro ai quali ha provocato un danno. Infatti, la nuova disciplina consente ai consumatori danneggiati a causa di prodotti difettosi o pericolosi, oppure di comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza, di unire le proprie forze per ottenere il risarcimento, mentre il ricorso al giudice da parte del singolo individuo potrebbe essere troppo oneroso. In particolare, l’azione tutela: i diritti contrattuali di una pluralità di consumatori e utenti che versano nei confronti di una stessa impresa in situazione identica; i diritti identici spettanti ai consumatori finali di un determinato prodotto nei confronti del relativo produttore, anche a prescindere da un diretto rapporto contrattuale; i diritti identici al ristoro del pregiudizio derivante agli stessi consumatori e utenti da pratiche commerciali scorrette o da comportamenti anticoncorrenziali”.
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Il Comune di Palermo annuncia che procederà d’ufficio a restituire ai cittadini la Tassa rifiuti (Tarsu) indebitamente percepita.
L’ABI (Associazione Bancaria Italiana) e la Lega Consumatori (insieme ad altre 12 associazioni di consumatori) hanno firmato il 18 dicembre l’accordo per la sospensione del rimborso dei mutui nei confronti dei nuclei familiari in difficoltà a seguito della crisi. L’accordo rientra tra le iniziative del “Piano Famiglie” ABI, volto a favorire la sostenibilità del mercato dei crediti ai consumatori.
La Lega Consumatori Sicilia, insieme alle altre associazioni di consumatori, chiede alle autorità competenti che sia fatta presto chiarezza sulla vicenda dell’esorbitante aumento del costo della pasta, alimento principe della dieta mediterranea e da sempre importante alleato sulla tavola delle famiglie italiane. Dopo le perquisizioni di qualche giorno fa, compiute dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, su ordine della procura di Roma, nelle sedi della Barilla a Parma, della De Cecco a Pescara e Roma, della Divella a Rutigliano (Bari), della Garofalo a Gragnano e della Amato a Salerno nell’ambito di un’inchiesta su manovre speculative che hanno determinato un rialzo del prezzo della pasta a partire dal settembre 2007, è giunto il momento della verità. Non è ragionevole, infatti, che in meno di due anni il prezzo di questo genere alimentare di larghissimo consumo sia potuto aumentare di oltre il 50%. I consumatori italiani hanno il diritto di pagare il giusto prezzo, e non il risultato di fraudolenti accordi (tutti ancora da accertare, ovviamente) tra i produttori.
I viaggiatori che utilizzano il treno per i loro spostamenti all’interno dell’Unione europea sono oggi più tutelati: è, infatti, entrato in vigore, il 3 dicembre 2009, il Regolamento CE 1371/2007 che stabilisce i diritti fondamentali delle persone che viaggiano e impone una serie di obblighi alle società ferroviarie. Le persone disabili o con mobilità ridotta devono vedersi garantire il loro diritto al trasporto, perciò le imprese ferroviarie e i gestori delle stazioni devono predisporre un’adeguata assistenza e un accesso non discriminatorio ai treni; viene rafforzato il diritto dei passeggeri a ottenere un risarcimento quando i loro bagagli vengono smarriti o danneggiati, o nel caso in cui il loro viaggio venga cancellato o subisca un ritardo. Il risarcimento minimo ammonta al 25% del prezzo del biglietto per ritardi da una a due ore e al 50% del prezzo del biglietto per ritardi superiori alle due ore; i passeggeri delle ferrovie devono essere informati in maniera esauriente prima e durante il loro viaggio, ad esempio in merito ad eventuali ritardi; deve essere reso più agevole l’acquisto dei biglietti ferroviari; le società ferroviarie e i gestori delle stazioni devono garantire la sicurezza personale dei passeggeri nelle stazioni ferroviarie e sui treni; gli Stati membri devono garantire ai passeggeri la possibilità di presentare una denuncia ad un organo indipendente, quando questi ultimi ritengano che i loro diritti non siano stati correttamente applicati. Imprese ferroviarie, gestori delle stazioni e tour operator devono informare i passeggeri in merito ai diritti e agli obblighi previsti dal Regolamento.


